La norma SN 640 075 «Spazio di circolazione senza ostacoli» definisce gli elementi guida come elementi decorativi o di scarico delle acque che, se rispettano determinati requisiti e dimensioni, possono essere utilizzati dalle persone con disabilità visiva per orientarsi in aree pedonali estese.
Elementi costruttivi come cambi di pavimentazione, fasce di pavimentazione differenziata, cunette o canalette di scolo sono impiegati nello spazio pubblico anche in punti in cui non assumono una funzione di guida. Di conseguenza, non tutti gli elementi riconoscibili con il bastone bianco forniscono informazioni chiare e garantiscono la necessaria sicurezza.
Gli elementi guida si distinguono dagli elementi separatori per l’assenza di dislivelli che permettano un’interpretazione univoca dell’elemento. Gli elementi guida possono essere utilizzati per delimitare l’area pedonale dalla carreggiata solo nei luoghi in cui il traffico pedonale ha la precedenza (zone d’incontro) o dove è chiaramente riconoscibile che l’intera area di circolazione è utilizzata dai pedoni e che la densità del traffico permette a una persona di impegnare la carreggiata «alla cieca» senza mettere a rischio sé e gli altri utenti della strada. I
criteri di delimitazione delle aree di circolazione e di scelta degli elementi da impiegare a tal fine sono precisati nella norma SN 640 075.
Gli elementi guida menzionati di seguito sono adatti soprattutto per la segnalazione in aree pedonali estese. La segnalazione dei percorsi nello spazio di circolazione non avviene soltanto tramite questi elementi, ma sfrutta anche delimitazioni di percorso, facciate, muri, parapetti, recinzioni, alzate, aree verdi, elementi separatori o eventualmente demarcazioni visivo-tattili.
Segnalazione dei percorsi sulla superficie pedonale
Requisiti per gli elementi guida
La norma SN 640 075 stabilisce che gli elementi guida devono risaltare con un contrasto di luminanza pari a K ≥ 0,3 (appendice, punti 7.2 e 13.5) affinché possano fungere da orientamento visivo anche per gli ipovedenti e non comportino rischi di inciampo. La norma identifica i seguenti elementi guida:
- cambi di pavimentazione con un contrasto tattile riconoscibile rispetto alla superficie adiacente (appendice, punto 7.2), come quello dato ad esempio dalla differenza tra un rivestimento bituminoso e un selciato in pietra naturale o una pavimentazione stabilizzata con acqua (appendice, punto 12.3.1). In caso di cambio della pavimentazione, entrambe le superfici devono essere rivestite con una pavimentazione idonea alla loro funzione
- strisce di pavimentazione larghe almeno 0,60 m (ma preferibilmente 0,90 m) e dotate di contrasto tattile facilmente riconoscibile al tatto rispetto alla pavimentazione adiacente (appendice, 7.2)
- cunette con un avvallamento facilmente riconoscibile ma comunque transitabile con la sedia a rotelle. L’avvallamento ideale è di 20-30 mm con una larghezza compresa tra 0,40 e 0,45 m e un angolo di inclinazione dei fianchi laterali ≤ 14° (appendice, 7.2)
- canalette di scolo con griglia d’imbocco, larghe ≥ 0,12 m e ribassate di 5-10 mm rispetto al livello della pavimentazione (appendice, 7.2) che possono essere seguite con il bastone bianco.
Aggiornato al 14.01.2019