Secondo la norma SN 640 075 «Spazio di circolazione senza ostacoli», le strisce pedonali devono per quanto possibile trovarsi su un tratto rettilineo ed essere perpendicolari al margine della carreggiata (appendice, 8.1.4). Questo requisito è motivato dal fatto che le persone con disabilità visiva usano il margine della carreggiata per orientarsi con il bastone bianco e attraversano la carreggiata perpendicolarmente.
Nella pratica questa necessità entra spesso in conflitto con la curvatura degli sbocchi o la traiettoria auspicata dai pedoni. Le strisce pedonali diagonali comportano un rischio molto elevato che le persone con disabilità visiva si trovino a metà dell’attraversamento senza punti di riferimento e di orientamento.
Uno studio del pedagogo diplomato Dietmar Böhringer dimostra chiaramente che gli ipovedenti hanno grandi difficoltà a mantenere la direzione di marcia soprattutto su distanze elevate (a partire da 5 m e in misura ancora più significativa da 10 m) e che per il loro orientamento è determinante la presenza di un bordo verticale al margine della carreggiata.
Traiettorie di persone non vedenti in situazioni di orientamento tramite bordura, segnalatore tattile ai semafori o demarcazioni tattili a terra; studio condotto da Dietmar Böhringer, pedagogo diplomato, 2007
Attraversamenti brevi e strisce pedonali possibilmente perpendicolari permettono alle persone con disabilità visiva di raggiungere in sicurezza l’isola salvagente o il marciapiede opposto. In molti casi è possibile migliorare sensibilmente la perpendicolarità, ad esempio realizzando un’isola con una posizione e forma tale da accorciare la distanza di attraversamento e nel contempo migliorare la perpendicolarità. Per quanto possibile, il bordo della carreggiata e quello dell’isola devono essere paralleli. Le soluzioni vanno ricercate tenendo conto delle seguenti priorità:
- Ottimizzare la posizione delle strisce pedonali, affinché la loro direzione sia il più possibile perpendicolare alla carreggiata
- creare isole spartitraffico di forma e posizione tale da favorire al massimo l’orientamento perpendicolare delle strisce pedonali rispetto al margine della carreggiata e dell’isola
- Contrassegnare il punto di partenza ideale con una fascia di avvertimento visivo-tattile sul marciapiede. Fissare il punto di partenza con una tolleranza di deviazione dall’attraversamento rettilineo in modo che chi attraversa in perpendicolare rispetto al bordo della carreggiata raggiunga di sicuro l’isola antistante o il marciapiede.
- Per il superamento degli incroci con semaforo, l’attraversamento guidato può essere coadiuvato da un segnale acustico.
- Nel caso in cui tutte queste soluzioni non fossero sufficienti a risolvere il problema, come ultima possibilità si potrebbero dotare le strisce pedonali di linee guida visivo-tattili. Questa soluzione non è però ideale perché le linee guida si usurano rapidamente a causa del traffico e perché gli ipovedenti dovrebbero concentrarsi ad attraversare la strada con celerità prestando attenzione al traffico, piuttosto che soffermarsi a cercare le linee guida sulla carreggiata.
Stand 24.10.2017