Negli anni, il Centro ha svolto ricerche meticolose sulle esigenze specifiche dei diversi gruppi di utenti e condotto numerosi studi di ergonomia sul campo. Non esiste un essere umano “standard”, così come non è possibile definire una disabilità “standard”. Le capacità fisiche e le percezioni sensoriali sono molteplici e sfaccettate. A chi spetta decidere per quale tipo di persone progettare e quali invece possono essere trascurate? Con lo sviluppo di nuovi strumenti di pianificazione e le prime riflessioni sulla loro applicazione, questo quesito torna ad essere oggetto di dibattito, declinandosi qui in una domanda più specifica: BIM – opportunità o rischio per l’architettura senza ostacoli?
Troppo spesso, ancora, la costruzione senza ostacoli è vista come un obbligo oneroso. Per questo, oggi auspichiamo che i professionisti in campo architettonico volgano i loro sforzi a conciliare le idee concettuali e di design con i valori pratici, dando vita a costruzioni fruibili da parte di tutti. Questo è il tipo di approccio che ci auguriamo per i prossimi quarant’anni – e che diventi una decisione libera e consapevole di tutti!
Il numero 65 del Bulletin è disponibile in francese e in tedesco.