Dopo l’apertura della serata, in cui la direttrice Eva Schmidt ha presentato un’appassionante retrospettiva sugli inizi del Centro svizzero Architettura senza ostacoli e introdotto i criteri fondamentali per un «Design for all», la seconda parte dell’evento ha assunto un tono festoso: in presenza di tutti i membri della giuria, sono stati premiati i progetti vincitori. Su quasi 30 candidature – una così vasta partecipazione ci ha fatto molto piacere – 23 sono state selezionate. Tra queste, i progetti premiati si sono distinti per un approccio globale che ha permesso di coniugare un buon design con soluzioni pratiche e raffinate, garantendo un’alta qualità d’uso.
Tre progetti si sono divisi il podio ex aequo, mentre un quarto ha ricevuto una menzione d’onore. Tutte e quattro le proposte mostrano come l’architettura senza ostacoli nel senso di «Design for all» può essere naturalmente integrata in un concetto generale e che un ingresso senza ostacoli può essere parte di una buona progettazione. In risposta alla nostra domanda se il «Design for all» e la comprensione delle esigenze di autonomia delle persone con disabilità siano attualmente riconosciute come base per la pianificazione tra gli architetti, Ruth Giger (Amrein Giger Architekten), uno dei vincitori del premio, ha risposto che questo è ancora l’inizio di uno sviluppo architettonico che richiederà via via più impegno da parte dei progettisti nei prossimi anni. Remo Halter Casagrande, un altro dei premiati (ARGE Lussi + Halter Architekten), ritiene che un importante compito per il Centro svizzero Architettura senza ostacoli sia quello di spiegare il contesto ergonomico che conduce alla definizione di determinate dimensioni standard contenute nelle norme. Solo in questo modo anche i progettisti potranno in futuro sviluppare una buona comprensione per la necessità di determinate misure e interventi.
Tirando le somme, la serata ci ha arricchiti e motivati – grazie!
1° Premio: Ristrutturazione dell’Università di Basilea, 2014 (ex aequo)
Nella ristrutturazione della Vecchia Università di Basilea, per l’ingresso principale dell’edificio lo studio Amrein Giger Architekten ha trovato una soluzione che sembra “ovvia” e può essere usata intuitivamente da tutti. Mentre prima l’accesso all’edificio avveniva tramite uno stretto ingresso sul Rheinsprung, in seguito a questo riuscito intervento, ora l’ingresso principale si trova sulla terrazza affacciata sul Reno. A questo scopo, il vecchio ingresso del personale è stato allargato per formare l’entrata principale, dotato di una rampa in lieve pendenza e orientato più direttamente verso il piazzale antistante. Rivestimenti per la pavimentazione ad alto contrasto, i cui colori si intonano alla facciata esistente, enfatizzano la nuova situazione d’ingresso, permettendo (anche alle persone con disabilità visive) di riconoscerla già dal vicolo antistante e permettendone contemporaneamente una perfetta integrazione nel tessuto urbano. La porta d’ingresso automatizzata conduce in uno spazioso atrio, da dove i partecipanti ai seminari e i visitatori sono portati agli altri piani tramite scale e ascensore. Questo intervento è coerente, intuitivo nell’uso ed esteticamente gradevole – nell’insieme, una realizzazione molto riuscita.
1° Premio: Ristrutturazione Espenhof Sud, Zurigo, 2021 (ex aequo)
Anche il progetto di Peter Moor Architekten, portato a compimento quest’anno, ha messo in pratica in modo esemplare il proposito alla base del concorso. L’ingresso del complesso residenziale Espenhof nel quartiere di Albisrieden a Zurigo si trovava originariamente ben in vista sulla strada ed era raggiungibile superando alcuni gradini. Negli anni ’80, al fine di rendere il piano terra e l’ascensore accessibili senza dislivelli, l’entrata all’edificio fu spostata nel cortile interno. Nel corso degli anni, il vecchio ingresso principale sul lato strada si è così trasformato in uno squallido ingresso secondario. Per garantire un accesso non solo senza ostacoli, ma anche facile da individuare – un aspetto, questo, estremamente importante per le persone con disabilità – nel corso della ristrutturazione del complesso, gli architetti hanno (ri) spostato l’ingresso principale sul lato strada. Il nuovo ingresso con tettoia e porta scorrevole è ora ben integrato nello stile anni ’50 dell’edificio. Nel foyer adiacente, non solo è stato creato uno spazio di manovra per le persone in sedia a rotelle, ma anche abbondante spazio per gli incontri. Con la sua altezza sovradimensionata, questo accesso enfatizza l’idea di ingresso per tutti. Il progetto è stato realizzato con grande attenzione e precisione. Il sistema citofonico funziona secondo il principio dei due sensi. E, dal foyer, i residenti possono ora raggiungere i 53 appartamenti ai piani superiori tramite un nuovo e spazioso ascensore. In sintesi, una riqualificazione di successo nel senso del «design for all», che riposiziona chiaramente l’insediamento nel tessuto urbano.
1° Premio: Ristrutturazione Zentral – und Hochschulbibliothek, Lucerna, 2019 (ex aequo)
L’approccio audace adottato dallo studio Lussi + Halter Architekten per la Zentral- und Hochschulbibliothek di Lucerna dimostra coraggio e incarna in modo esemplare il principio del «design for all» con un chiaro statement riguardo ad un’accessibilità “paritaria”. La rampa elegantemente curva, evidenziata di notte tramite strisce luminose, non si lascia mettere in secondo piano dal precedente accesso principale – una scala sotto protezione dell’ente per la tutela dei beni culturali. La pendenza e la bordura della rampa sono realizzate a regola d’arte secondo tutti i criteri dell’architettura senza ostacoli, senza però che l’intervento appaia forzato, anzi: la rampa si inquadrata con perfetta naturalezza nel contesto. Grazie all’illuminazione notturna e alla guida sul percorso lungo il sentiero del parco, anche alle persone con disabilità visive risulta più facile raggiungere l’accesso alla biblioteca. La soluzione per l’ingresso principale dell’edificio protetto della biblioteca riflette il virtuosismo progettuale che noi del Centro auspichiamo venga impiegato nel trattare il tema dell’accessibilità. Un gesto che si inserisce bene nel quadro d’insieme e diventa parte integrante del paesaggio urbano.
Menzione d’onore: ristrutturazione Zürcher Hochschule der Künste (Accademia delle Arti di Zurigo) ZHdK, 2015 (ex aequo)
L’intervento di ristrutturazione della ZHdK sulla Gessnerallee, a Zurigo, opera di Weberbrunner Architekten, ha ricevuto una menzione d’onore: anch’esso colpisce con una soluzione funzionale e ben messa in scena. Gli architetti hanno mantenuto l’approccio progettuale dei tre edifici (già registrati nell’inventario comunale degli oggetti architettonici protetti) di cui si compone il loro intervento, mentre agli ingressi al piano terra sono stati dati un nuovo carattere e ruolo, trasformandoli in grandi affacci sulla città. Grazie a porte automatiche, un ingresso senza gradini e alla rimozione della stretta bussola d’ingresso preesistente, le sale prova sono ora utilizzabili anche da persone in sedia a rotelle. Con i grandi battenti finemente nervati, gli ingressi sembrano quasi parte di una scenografia, e, con la loro buona visibilità, sono facilmente individuabili anche da parte delle persone con disabilità visive. Le porte vetrate sono sprovviste delle demarcazioni necessarie, ma almeno le cornici scure delle porte offrono un buon contrasto visivo. L’intervento realizzato su questi ingressi dimostra tuttavia, con poche eccezioni, che la costruzione senza ostacoli non è in contraddizione con una buona architettura spaziale ed estetica!