Per poter essere utilizzate in sicurezza dalle persone con disabilità sensoriali e motorie, le zone di incontro devono essere progettate accuratamente, studiando di volta in volta la concreta situazione del traffico in cui si inseriscono.

Nelle zone d’incontro valgono il limite di velocità di 20 km/h e il diritto di precedenza generale per il traffico pedonale. I pedoni hanno il diritto di utilizzare l’intera area di circolazione, a condizione di non ostacolare inutilmente i veicoli (OSStr Art. 22b).

Le zone d’incontro sono disposte su strade di tipo molto diverso. Esempi tipici sono strade residenziali poco trafficate, centri cittadini con o senza traffico di attraversamento, piazze delle stazioni ferroviarie o i dintorni degli edifici scolastici. La progettazione dello spazio stradale deve essere adeguata al tipo e alla quantità di traffico, nonché all’uso dello spazio esterno e degli edifici adiacenti.

Le velocità di guida contenute danno agli utenti della strada più tempo per reagire ed evitare i conflitti. Tuttavia, quando il traffico pedonale e quello veicolare condividono lo stesso spazio, è necessario avere la capacità di vedere e valutare le condizioni del traffico, anticipare le potenziali situazioni di conflitto e reagire in modo adeguato. Le persone con mobilità, velocità di reazione, facoltà visive o uditive ridotte, così come le persone molto piccole o in sedia a rotelle sono svantaggiate da questo punto di vista.

Procedendo ad una velocità massima di 20 km/h, gli utenti della strada hanno più tempo per reagire ed evitare collisioni rispetto a quanto accade a velocità più elevate. Si presuppone però che l’individuo sia in grado di controllare visivamente e valutare la situazione del traffico. Le persone con deficit visivi o uditivi, oppure con capacità motorie e di reazione limitate, sono quindi svantaggiate.

Questo tipo di layout stradale, costituito da una superficie di circolazione unica estesa da facciata a facciata, in molte situazioni non soddisfa le esigenze di sicurezza delle categorie di utenti più deboli, sebbene i pedoni abbiano diritto di precedenza. Questi casi possono essere risolti limitando il traffico veicolare a determinate aree, trasformando così gli spazi laterali in collegamenti longitudinali sicuri e spazi liberi per i pedoni.

Se tale provvedimento sia necessario e in che modo debba essere realizzata la delimitazione tra le diverse aree dipende dal volume del traffico e dalla sua composizione, nonché dal tipo e dall’uso dello spazio stradale, degli spazi laterali e degli edifici adiacenti. La norma SN 640 075 «Spazio di circolazione senza ostacoli»  definisce i criteri relativi.

Delimitazione delle aree di transito veicolare nelle zone d’incontro

Secondo la norma SN 640 075 «Spazio di circolazione senza ostacoli» è necessario prima di tutto analizzare se sia necessaria una delimitazione tra aree destinate ai pedoni e al traffico veicolare, basandosi sui criteri riportati al punto 15.1.

Nelle seguenti situazioni è necessario creare spazi pedonali separati e delimitati:

  • edifici adiacenti ad alta frequentazione di pubblico
  • traffico pedonale di intensità medio-alta
  • circolazione di autobus con frequenza elevata
  • quota significativa di traffico pesante
  • transito di veicoli con frequenza medio-alta
  • condizioni di visibilità limitate

Dove una delimitazione risulti necessaria, si valuterà in base ai criteri riportati al punto 15.3 se essa debba essere realizzata tramite elementi separatori o se l’uso di elementi guida sia sufficiente a garantire la sicurezza necessaria.

Gli elementi separatori sono chiaramente riconoscibili come margine stradale anche da parte di persone cieche, cani guida e cani da assistenza. Per questa ragione il punto 15.2 suggerisce di realizzare le delimitazioni di preferenza con elementi separatori. Nelle zone d’incontro è tuttavia permesso anche l’utilizzo di elementi guida, purché la sicurezza sia comunque garantita, anche se i pedoni dovessero accedere alla carreggiata accidentalmente e in maniera imprevista. Secondo la norma, questa condizione è soddisfatta nei seguenti casi:

  • assenza o bassa frequenza di autobus
  • traffico pesante scarso
  • passaggio veicolare con frequenza medio-bassa

In presenza di traffico su rotaie la delimitazione deve sempre essere realizzata tramite elementi separatori, anche nelle zone d’incontro.

Guida sui percorsi

La delimitazione tra lo spazio laterale e l’area destinata al traffico veicolare, su uno o entrambi i lati, serve contemporaneamente a guidare il percorso. Mentre gli elementi separatori aiutano le persone con disabilità visive a interpretare lo spazio di circolazione, gli elementi guida servono a strutturare gli spazi stradali ampi e a favorire l’orientamento su di essi.

In assenza di delimitazioni, è necessario provvedere ad un’altra forma di guida tattile e più diretta possibile. Elementi quali facciate, muri, parapetti, recinzioni, bordure e aree verdi sono adatti a ricoprire questa funzione, secondo quanto riportato nella norma al punto 18.1.

I veicoli parcheggiati e gli elementi di arredo urbano non devono ostacolare il passaggio lungo gli elementi di guida e i confini dei percorsi. Nelle zone d’incontro, la sosta è consentita solo negli spazi appositamente contrassegnati, in modo da poter evitare conflitti tramite una segnaletica adeguata.

Se gli elememti costruttivi non sono sufficienti, p. es. perché non è possibile seguire la facciata o un altro elemento di delimitazione come guida a causa dell’utilizzo dello spazio esterno, può essere necessario predisporre in aggiunta demarcazioni visivo-tattili.

Attraversamenti nelle zone d’incontro

Nelle zone d’incontro i pedoni possono attraversare la carreggiata in qualunque punto, secondo il principio conosciuto come attraversamento libero. Conformemente all’Ordinanza del DATEC concernenete le zone con limite di velocità massimo di 30 km/h e le zone d’incontro (SR 741.213.3) in queste zone non è permesso disporre passaggi pedonali, poiché il traffico pedonale gode in ogni caso di precedenza.

Le persone con disabilità visive non sono in grado di stabilire dove sia il punto più adatto per attraversare – anche nelle zone pedonali. Se, ad esempio, la visuale è limitata da auto parcheggiate o da piante, non sanno se i conducenti dei veicoli possono accorgersi della loro presenza. Sui percorsi che non possono essere attraversati in sicurezza per tutta la loro lunghezza, i punti più adatti all’attraversamento sulle traiettorie desiderate dai pedoni devono quindi essere segnalati con demarcazioni visivo-tattili.

Ripercussioni sulla sicurezza delle persone con disabilità

Al punto 3 dell’appendice della norma SN 640 075 sono riportate le ripercussioni che determinate limitazioni fisiche, sensoriali o psichiche possono avere sulla sicurezza stradale. Ne derivano i seguenti problemi relativi alle zone d’incontro:

Le persone cieche e ipovedenti non possono anticipare le situazioni di traffico e quindi sono in grado di reagire ai potenziali conflitti solo in misura limitata. Inoltre, non hanno la possibilità di comunicare tramite contatto visivo o gesti con i guidatori.

Poiché i veicoli che viaggiano a bassa velocità (e in particolar modo quelli elettrici) sono difficilmente udibili, le persone cieche o ipovedenti non possono percepire un veicolo che si avvicina e non riescono così a individuare gli spazi vuoti nel flusso del traffico necessari ad attraversare la strada.

Anche le difficoltà nella deambulazione dovute ad una disabilità motoria o all’uso di ausili alla mobilità e sedie a rotelle possono ridurre sensibilmente la percezione d’insieme dello scenario del traffico. Le reazioni risultano rallentate e anche solo una situazione «quasi conflittuale» può provocare risposte e movimenti inaspettati o addirittura portare ad una caduta.

Per le persone con disabilità uditive, i veicoli in avvicinamento che si trovano all’esterno del loro campo visivo costituiscono un pericolo; nelle aree destinate al traffico misto pedonale e veicolare, tale pericolo è particolarmente elevato. Si deve poi tener presente che le disabilità dell’udito non sono “visibili”; gli altri utenti della strada non sono dunque in grado di capire perché la persona non reagisca al suono del clacson, del campanello o della voce. Inoltre, gli apparecchi acustici sono programmati per l’intelligibilità del parlato, motivo per cui i microfoni sono orientati in avanti e il rumore dei veicoli che si avvicinano da dietro non viene quasi rilevato. Gli stessi svantaggi riguardano anche molte persone anziane leggermente ipoudenti e ipovedenti.

 

Aggiornato al 16.11.2022