La nostra storia
1981 – Fondazione del Centro svizzero per la costruzione adatta agli andicappati
Norme carenti e talvolta non corrette nel campo dell’architettura adatta alle persone con disabilità spingono alla fondazione del Centro, avvenuta nell’Anno Internazionale delle Persone Disabili indetto dall’ONU, il 1981. La Fondazione viene iscritta nello stesso anno nel registro di commercio a Zurigo.
1985 – Prima scheda tecnica: la toilette ergonomicamente corretta e adatta alle sedie a rotelle
Insieme al Politecnico di Zurigo (ETH) e basandosi su un ampio lavoro di ricerca sulle toilette adatte alle sedie a rotelle e corrette dal punto di vista ergonomico, il Centro sviluppa le prime specifiche tecniche, ragionate dal punto di vista dell’ergonomia e facilmente applicabili nella pratica. La scheda tecnica non si prefigge di raggiungere i requisiti massimi, bensì di presentare standards realizzabili che possano essere ampiamente applicati e implementati legalmente anche nelle costruzioni preesistenti.
1992 – Pubblicazione del concetto rivoluzionario « Abitazioni senza ostacoli & adattabili »
Il concetto di abitazione adattabile viene promosso per la prima volta dal Centro svizzero specializzato come soluzione intelligente e flessibile. A metà degli anni ’90, i due interventi residenziali «Tiefenbrunnen» e «Selnau» a Zurigo mettono in pratica questo nuovo concetto. I requisiti: tutti gli appartamenti devono essere costruiti in modo tale da poter essere facilmente adattati in caso di necessità e, contemporaneamente, essere adatti ad accogliere visitatori in sedia a rotelle. Tutto questo è oggi parte integrante della norma SIA 500.
1995 – Il Centro conduce gli ipovedenti alla meta
Un nuovo settore del Centro, che resta fino ad oggi un modello di successo, si dedica alle esigenze delle persone con disabilità visive e ai non vedenti e sviluppa un sistema di linee guida visivo-tattili. In seguito vengono redatte numerose basi tecniche riguardanti le misure costruttive da attuare nello spazio publico, come, per esempio, appositi segnali per gli ipovedenti o elementi che permettano di delimitare aree pedonali sicure – il tutto, in coordinamento con le leggi edilizie cantonali.
2003 – Direttive « Strade, Vie, Piazze », standard per lo spazio pubblico
Prima ancora dell’entrata in vigore della LDis (2004), vengono pubblicate le direttive «Strade, Vie, Piazze», prima base di riferimento tecnico per la creazione di uno spazio pubblico senza ostacoli e in cui si tiene conto di tutte le persone – che esse abbiano una disabilità motoria, visiva o dell’udito. Tuttavia, benché appena un anno dopo la legge sui disabili stabilisca che l’uso autonomo nello spazio pubblico deve essere garantito per tutti, gli edifici accessibili al pubblico, come in particolare cinema e ristoranti, rimangono pieni di ostacoli.
2006 – Anche il cantone Uri si dota di un servizio di consulenza
Dopo più di 25 anni di impegno, con l’apertura del servizio di consulenza del cantone Uri, la rete dei servizi di consulenza cantonali è completa. Il fatto che ogni cantone sia dotato di una propria legge edilizia costituisce una delle maggiori sfide per la costruzione senza ostacoli. Per ovviare a questa difficoltà, il Centro ha promosso fin dall’inizio la costruzione strategica di un’ampia rete di collaborazione: mentre il Centro si occupa di elaborare e diffondere i principi di base, la rete crescente di servizi di consulenza regionali offre consulenze concrete nel campo edile, in particolare nel corso delle pratiche relative al permesso di costruire. Ad oggi, questo modello di collaborazione si è rivelato pratico ed efficiente.
dal 2009 – La conoscenze fondamentali del Centro confluiscono nel quadro normativo sulle costruzioni
Il lavoro fondamentale condotto per lunghi anni dal Centro ha dato i suoi frutti: il sapere raccolto viene integrato nel 2009 nella norma SIA 500 «Costruzioni senza ostacoli» e nel 2014 nella norma VSS 640 075 «Spazio di circolazione senza ostacoli». Sono traguardi importanti, di cui possiamo andare fieri e a cui l’enorme dedizione dei fondatori del Centro, Joe A. Manser, Matthias Hürlimann e Susanne Kreis, ha contribuito ampiamente. La questione di «come e cosa» debba essere trattato dal punto di vista della costruzione senza ostacoli è così definito, almeno nella teoria.
2017 – Da «costruzione adatta agli andicappati» a «Architettura senza ostacoli»
Dopo 35 anni, l’impegno per il «Design for all» si esprime in un nuovo nome. Propugniamo un’architettura senza ostacoli, accessibile e in grado di soddisfare la richiesta di essere utilizzabile in maniera duratura e sostenibile da parte di tutti, in tutti gli ambiti della vita. Portiamo avanti la convinzione che la costruzione senza ostacoli possa essere estetica, dia la possibilità agli architetti di mettersi in gioco, lasciando però loro la necessaria libertà di espressione.
2018 – Online e trilingue: tutti i documenti e le conoscenze fondamentali in un database completo
Il nostro sito web – pratico e concepito in maniera ergonomica, sotto forma di schede tecniche e direttive – diventa una vera e propria opera di riferimento e offre a tutti l’accesso gratuito a tutti i documenti di base. Inoltre, i corsi di formazione del Centro offrono gli strumenti necessari a chi voglia affrontare la materia in modo più dettagliato.
2021 – Pubblicazioni in corso di elaborazione – stazioni di ricarica, scuole, alberghi…
Ad oggi, una delle speranze dei fondatori del Centro non si è ancora concretizzata: per molte delle persone coinvolte nel processo di progettazione e costruzione, la necessità di evitare gli ostacoli sembra rimanere un obbligo oneroso. Le nuove problematiche che emergono parallelamente all’evoluzione delle tecniche costruttive e di pianificazione e delle nuove condizioni d’insieme richiedono risposte che, in quanto polo di competenza nazionale, dobbiamo occuparci di elaborare e discutere, involvendo anche persone direttamente interessate e specialisti, per sviluppare insieme strategie vincenti e fissare le priorità per il futuro.